Nadia Chiaramoni, biografa e Graciela Mazzone, scienziata | Buenos Aires
Scampata alla deportazione nazista grazie a una rocambolesca fuga in Argentina, torinese, scienziata e femminista, Eugenia Sacerdote de Lustig era cugina e buona amica di Rita Levi Montalcini. Emigrò in Argentina per sfuggire alle Leggi Razziali. È considerata una pioniera della ricerca contro la poliomelite e un'apripista per le future generazioni di scienziate donne, in un Paese dove, in controtendenza rispetto al resto del mondo, le ricercatrici superano in numero i colleghi uomini. Intervistando la sua biografa, Nadia Chiaramoni e la dottoressa Graciela Mazzone, che ha raccolto l’eredità scientifica di Eugenia, sarà possibile ripercorrere la storia di una donna e di un secolo: gli studi di medicina in un'ambiente totalmente dominato dagli uomini, la fuga in Argentina, le ristrettezze economiche prima e la cattedra alla Università di Buenos Aires, poi. Durante l'epidemia di poliomelite del 1959, sfiderà la medicina istituzionale promuovendo il vaccino Salk, non ancora autorizzato, somministrandolo in primo luogo a sé stessa e poi salvando migliaia di persone. Il 27 novembre si compiono 10 anni dalla sua scomparsa, avvenuta all'età di 101 anni.